Il 26 Gennaio 1992, l’Unità, il quotidiano del Partito Comunista, riportò uno scritto di Pia Piccioni con la lettera ricevuta dal marito, Vincenzo Baccalà, giustiziato a Odessa nel 1937: “Difendi tu la mia memoria, io sono innocente”. Per questo è così importante continuare a raccontare queste vicende, perché la memoria continui ad essere difesa e condivisa. Il libro è dedicato alle tante Catterina, l’eroina di Monongah, a Carlo Borsari che guidò la spedizione dei nostri operai a Ushuaia, al goriziano Valentino Moz, che venne fucilato nel cimitero di Vagankovo, a Luigi Giordani, deceduto sulla nave che da Vladivostok lo portava a Trieste e che nel suo messale chiedeva una buona sorte a Dio, in quel primo gennaio 1900, inizio del nuovo secolo. E a tutti gli altri protagonisti e attori di queste storie.
Alla fine del mondo